da Comitatomonteverdenuovo | Mag 21, 2015 | Documentazione, Sicurezza
Municipio XII – 19 maggio 2015Il
Il Comitato di Quartiere Monteverde Nuovo denuncia la grave situazione di criminalità, vandalismo e degrado presente nella zona, che incide molto negativamente sulla sicurezza e qualità della vita dei residenti del quartiere. Tale condizione di disagio e insicurezza avvertita dai cittadini si deve al crescente numero delle attività delittuose verificatesi in questi ultimi tempi.
Tale panorama avrebbe dovuto invece restringersi dopo l’avvenuto accordo fra Prefetto di Roma, Presidente della Regione Lazio, Sindaco di Roma Capitale siglato nel 2011 nel III Patto per Roma Sicura e confermato nella Delibera dellaGiunta Capitolina n. 384 del 25-26 ottobre del 2013.
In Tale Patto si richiama il diritto alla sicurezza e alla qualità della vita urbana quale priorità da perseguire per il benessere dei cittadini. Con tale stipula vengono ‘progettate’ azioni positive per assicurare sul territorio le migliori condizioni di tutela della sicurezza urbana e della pubblica incolumità.
Si entra nel dettaglio constatando come l’aggravarsi della congiuntura economica possa avere ripercussioni negative sul tessuto economico della città favorendo reati gravi con la penetrazione di organizzazioni criminali, l’incremento di attività delittuose come il traffico di sostanze stupefacenti e spaccio di droga, le estorsioni, l’usura ecc. e reati meno gravi ma comunque reati come vendita di merci contraffatte, abusivismo commerciale, abuso di superalcolici e loro vendita in orari vietati, atti di vandalismo ecc. Detto ciò tutti i firmatari del patto convengono che occorre procedere ad una revisione dei presidi delle forze dell’ordine sul territorio, che si debba attuare un piano di azione congiunto fra Prefettura Regione Lazio e Roma Capitale per potenziare i dispositivi di prevenzione e repressione per ottenere un maggior controllo sul territorio. Tutte le parti hanno sottoscritto e quindi si sono impegnate ma ad oggi se ne vedono pochi risultati.
E i cittadini continuano a segnalare la mancanza di:
– vigilanza e salvaguardia del Complesso monumentale dell’ex Ospedale Carlo Forlanini ormai da mesi in stato di abbandono e oggetto di occupazioni abusive che accrescono il disfacimento e il degrado degli edifici e del parco,
– prevenzione da incendi dolosi di automobili e motorini, cassonetti vedi via Cartoni, viale dei Colli Portuensi o di attività commerciali vedi l’ultimo fatto accaduto in via Paola Falconieri
– vigilanza contro furti e scippi vedi in via Amici, via Jenner, c.ne Gianicolense, via dei Colli Portuensi, v.le dei 4 venti ecc.
– interventi sulla sicurezza urbana, anche collegati a fenomeni di degrado ed emarginazione socio-economica, con particolare riferimento alle persone senza fissa dimora (stranieri e/o cittadini) e alcolisti vedi Stazione di Trastevere, Largo Ravizza, angolo fra via Balestra e via Vidaschi, piazza Scotti, largo N.S. di Coromoto, solo per fare alcuni esempi
– interventi su persone che si dedicano prevalentemente ad attività di accattonaggio che molestano insistentemente i passanti e gli automobilisti vedi mercato di San Giovanni di Dio, piazza della Trasfigurazione, Via Jenner, semafori della c.ne Gianicolense ….ma in genere disseminati in tutto il quartiere
– prevenzione da incendi dolosi di automobili e motorini, cassonetti vedi via Cartoni, viale dei Colli Portuensi o di attività commerciali vedi l’ultimo fatto accaduto in via Paola Falconieri
– vigilanza contro furti e scippi vedi in via Amici, via Jenner, c.ne Gianicolense, via dei Colli Portuensi, v.le dei 4 venti ecc.
.- interventi sulla sicurezza urbana, anche collegati a fenomeni di degrado ed emarginazione socio-economica, con particolare riferimento alle persone senza fissa dimora (stranieri e/o cittadini) e alcolisti vedi Stazione di Trastevere, Largo Ravizza, angolo fra via Balestra e via Vidaschi, piazza Scotti, largo N.S. di Coromoto, solo per fare alcuni esempi- interventi su persone che si dedicano prevalentemente ad attività di accattonaggio che molestano insistentemente i passanti e gli automobilisti vedi mercato di San Giovanni di Dio, piazza della Trasfigurazione, Via Jenner, semafori della c.ne Gianicolense ….ma in genere disseminati in tutto il quartiere
-contrasto alle truffe perpetrate da sedicenti maghi, operatori di società di servizi ecc. che si presentano alle abitazioni in cui vivono anziani anche queste oggetto di denuncia alle forze dell’ordine- sportelli sicurezza allocati nelle Strutture Territoriali, cui i cittadini possano rivolgersi per avere un riscontro immediato alle situazioni di disagio in cui si vengono a trovare. Quanto sopra rappresentato, segnalato ripetutamente al CdQ dai residenti, denuncia un forte senso di insicurezza e soprattutto di scarsa fiducia negli organi preposti alla incolumità e salvaguardia del cittadino. La percezione che si avverte è quella dell’abbandono
E’ necessario che la Prefettura, la Regione Lazio e Roma Capitale portino a compimento quello che si sono impegnati a fare nel III Patto per Roma sicura e rendano operativo ed efficace l’OGGETTO DEL PATTO che di seguito riteniamo opportuno rammentare almeno in alcune sue parti: Mappatura del rischio territoriale Rimodulazione dell’organizzazione territoriale dei presidi di polizia Azioni di contrasto al fenomeno dell’uso di sostanze stupefacenti Patti di legalità
E infine essenziale per la tranquillità dei cittadini:
– Piano d’azione per il rafforzamento della sicurezza urbana da attuarsi attraverso “rafforzamento dei dispositivi di sorveglianza anche a tutela del territorio, rafforzamento dei dispositivi a favore di una maggiore sicurezza stradale e nei trasporti, lotta all’abusivismo commerciale e contrasto agli insediamenti di strutture abitative irregolari, e in particolare per le aree verdi implementazione di uno specifico progetto di sorveglianza, con installazione di presidi tecnologici di videosorveglianza” (sulla base della mappa del rischio, assicurandone i collegamenti con la Sala Sistema Roma, così come previsto dalla deliberazione di Giunta Capitolina n. 384 del 25-26 ottobre 2013) “e stipula di convenzioni con associazioni di protezione civile, sportelli di “AIUTO DEDICATI” anche in forma ITINERANTE a tutela dei soggetti deboli della comunità vittime di violenze e di reati, anche solo potenzialmente a rischio, per fornire assistenza legale e psicologica, da attuarsi anche nel quadro del “sistema integrato di sicurezza di cui Legge Regione Lazio 5 luglio 2001, n. 15” ecc
Ovviamente si spera che dal 2011 gli organi istituzionali abbiano messo in atto azioni e strumenti per migliorare la sicurezza in città ma sarebbe opportuno che i cittadini ne vengano messi a conoscenza così come vengano messi a conoscenza delle azioni future che si intendono intraprendere
Si fa presente che il CdQ Monteverde Nuovo ha raccolto in un dossier gli esposti, le denunce, le segnalazioni, le raccolte firme, gli articoli dei giornali relativi agli eventi descritti in questa relazione..
Il Presidente del CdQ Monteverde Nuovo
Tina Pelliccia
da Comitatomonteverdenuovo | Apr 20, 2015 | Documentazione, Salute
Si riporta l’articolo pubblicato da R.it (Repubblica on line) il 17 aprile 2015:
Forlanini, via all’operazione decoro. Primo sopralluogo, di cinque ore, della Regione coadiuvata dalla questura per ripristinare decoro e sicurezza all’interno del grande complesso sanitario al Portuense. Un primo intervento dell’ente di via Cristoforo Colombo a quasi due settimane dall’allarme lanciato dall’associazione culturale “Forlaninidomani” che aveva parlato di “un complesso diventato nel tempo terra di nessuno” e che avevano anche lanciato l’idea di “coinvolgere nel progetto di riutilizzo il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini” visto che “si tratta di un bene di grande valore architettonico e storico”.
Ora è iniziato il nuovo corso per questo grande complesso nato negli anni Trenta. E nel primo sopralluogo sono state controllate “le strutture interne”. Trovati anche anche trovato “una decina di senza fissa dimora”. In più nei prossimi giorni sarà avviato un piano di pulizia straordinaria “con la rimozione dei rifiuti anche ospedalieri accumulati e delle attrezzature abbandonate da anni, e in contemporanea con l’allontanamento e l’identificazione delle persone estranee”, spiegano dalla Regione.
Un’operazione che l’ente definisce “capillare” e che “interesserà tutti i padiglioni e gli spazi dedicati ai servizi.”. E annuncia anche che una volta avvenuta la bonifica tutti gli accessi saranno murati, mentre il complesso sarà sorvegliato, notte e giorno, e all’interno ci saranno pattuglie a piedi e in auto. Al piano di ripristino del decoro contribuirà anche la questura e sarà coinvolta la centrale operativa dei Servizi sociali del Comune “per la presa in carico dei senza fissa dimora e di un nucleo familiare con presenza di minori”.
Un intervento che richiederà diversi giorni e “avverrà in totale trasparenza e con la documentazione anche filmata di ogni passaggio”, ci tengono a sottolineare dalla Regione. Inoltre durante il questo primo sopralluogo sono stati trovati “un giovane polacco e una giovane italiana, che bivaccavano nei locali tecnici sotterranei dell’ospedale San Camillo”.
E ora la Regione ha chiesto al direttore generale dell’Azienda ospedaliera di “presentare una contestazione formale nei confronti della ditta che ha in carico i locali tecnici e non ha predisposto misure idonee per evitare l’accesso di persone non autorizzate che possono mettere a repentaglio la sicurezza dell’ospedale”. Non ultimo sarà messo a punto un piano per la demolizione della palazzina Monaldi, ora pericolante.
Un primo importante risultato della nostra battaglia per garantire il futuro di questo importante complesso.